“…Accadde un nefasto giorno d’inverno del 1986. Egli stava molto male ed io cercavo di accudirlo come potevo. Ad un certo punto, tra spasmi di dolore, mi chiamò con una voce estremamente risoluta e mi ordinò di far venire il parroco per l’estrema unzione. Mio padre non era mai stato particolarmente religioso, da quel che ricordo. Non amava i preti e bestemmiava spesso; durante la guerra aveva aiutato i partigiani, portando loro quello che poteva: cibo e abiti vecchi…

Quando Don Ernesto arrivò, mio padre delirava, dicendo di vedere il volto della Madonna che lo chiamava; probabilmente la morfina che gli scorreva nelle vene per alleviare il dolore degli ultimi momenti gli faceva avere delle allucinazioni.
Quando il prete iniziò a confessarlo, lo udii dichiarare che da giovane aveva mentito a riguardo di un braccio che pendeva da un carro, e che per questa semplice bugia un uomo innocente era morto. Voleva liberarsi l’anima da questo enorme peso prima di trapassare. Riuscì a dire questo e a ricevere il perdono; poi, con uno sguardo sereno esalò il suo ultimo respiro, con me, sua unica figlia, al suo fianco.”


Perciò Pietro aveva mentito da ragazzo; ma allora chi era stato ad uccidere il Conte e la sua amante? Chi aveva compiuto questo efferato delitto?

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